lunedì 28 febbraio 2011

donne, cappelli e film

A Milano, in queste settimane, ci sono due mostre che riguardano in modo diretto il cinema e che consiglio assolutamente di vedere

PER DONNE CORAGGIOSE E LIBERE
- Donne senza uomini (Shrin Neshat), Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale - fino al 9 marzo. Ingresso 5 euro

Per tutte quelle donne che non hanno visto il film dell'artista iraniana (Donne senza uomini) questo è un'appuntamento imperdibile. Perchè il film, per quanto artificioso, è di grande impatto visivo e sorretto da una fotografia quasi impeccabile che seduce e conduce attraverso la storia di 4 donne nell'Iran degli anni 50, quando con un colpo di Stato appoggiato dagli americani venne restaurato lo Shah.

Protagoniste 4 donne che amano, combattono, si ribellano, si perdono e si ritrovano sole, più coraggiose che mai: Fahkri, una donna di mezza età che è sposata ad un uomo che non ama più, ma non rinuncia all'amore per una vecchia fiamma; Zarin, una prostituta che non vede più i volti dei suoi clienti; Munis, che vorrebbe vivere "il proprio tempo", ma non può farlo perchè imprigionata in un isolamento impostole dal fratello e infine Faezeh, che vive in un mondo parallelo, intriso di fantasie d'amore per il fratello di Munis.

La mostra allestita a Palazzo Reale permette di rivedere il film che scorre su quindici schermi distribuiti nella sala ed è assolutamente consigliabile a chi ha perso "Donne senza Uomini". A tutte le altre, che magari si aspettano quel "qualcosa in più" rispetto al lungometraggio, direi di soprassedere e scegliere qualcosa di molto più originale.

PER DONNE, UOMINI DI STILE E CINEFILI INCALLITI
Il cinema con il cappello. Borsalino e altre storie. Triennale, fino al 20 marzo 2011. Ingresso libero

Il cappello al cinema? Magari non a tutti viene in mente, ma è il vero protagonista di alcuni dei film  più belli del passato e del presente. Cappelli come strumenti di seduzione, come staus symbol, come elemento che inquieta oppure fa sorridere, come oggetto che nasconde la vera identità oppure sottolinea caratteristiche uniche del personaggio.

Bellissima mostra, ben allestita e strutturata in "salette" dove scorrono le immagini di alcuni dei "cappelli" più famosi della storia del cinema, organizzati per ambiti tematici. Da vedere con calma, magari cercando di indovinare i film dai quali sono tratte le immagini.

Suggestiva l'installazione dove si viene "bersagliati" da lettere che piovono dal cielo e che, unendosi, ricompongono i nomi di diversi modelli di cappelli.


giovedì 24 febbraio 2011

l'amore e il lieto fine

Rimanere fino alle 3 del mattino con un'amica a parlare d'amore: telefono, sigarette e un bicchiere di vino che diventano due, tre e poi quattro. Parole, risate, due voci distanti che si incontrano in un punto qualsiasi della notte, poi mettere giù il telefono, raccattare il gatto che sonnecchia sul tavolo fingendo di essere interessata alle nostre chiacchiere di donne ed andare a dormire con un pensiero fisso: dov'è la magia, il segreto per cui, alle due del mattino, ci troviamo ancora a parlare dell'altra parte del cielo, come lo definiva meravigliosamente Vecchioni?

Non lo so, davvero. Forse abbiamo bisogno di soffrire, di illuderci, di credere in un film che non esiste se non nelle nostre teste, un po' come insegna una commedia americana degli ultimi anni che dimostra come anche i film romantici possano reinventati.

Perchè come dimostra La verità è che non gli piaci abbastanza, se ad un uomo non piaci abbastanza, non ti chiamerà, e se ad una donna non piaci davvero, si proporrà solo come amica, salvo cadere nel tranello del "contatto-per-tenerezza-seguito-da-repentino-ripensamento".  Certo, ci sono anche quegli uomini che hanno paura dei legami troppo vincolanti e che rifiutano l'idea del matrimonio, oppure quelli che si sposano per dovere e continuano a tradire con amiche sexi. E ancora donne maniache dell'ordine, altre schiave di un contatto on-line e altre alla perenne ricerca di se stesse.

Peccato il finale rosa del film, mi sono detta mentre stavo per cedere al sonno, e poi ecco un'ultima frase che mi sono sorpresa a pensare senza che (forse) mi appartenga davvero: "O forse il lieto fine è questo: sapere che nonostante le telefonate non ricevute e il cuore infranto, nonostante tutte le figuracce e i segnali male interpretati, nonostante i pianti e gli imbarazzi, non hai mai e poi mai perso la speranza".

Ci credo ancora? E voi? 


http://www.mymovies.it/trailer/?id=55358

martedì 22 febbraio 2011

la filosofia del bacio

Qualche settimana fa La Repubblica ha riportato i dati di uno studio sul bacio che mi ha fatto pensare: perché ridurre a semplice analisi il bacio, uno dei gesti più ancestrali che appartengano all’essere umano? Che importanza ha stabilire quali siano le dinamiche – fisiche o mentali che possano essere – alla base di due labbra, due salive, due lingue che diventano una? Insomma, mi sono chiesta, stiamo assistendo alla morte del romanticismo?

Forse sì, forse dobbiamo continuamente analizzare, capire, sezionare dimenticando la semplicità di un bacio, e forse proprio per questo motivo mi sono sorpresa a pensare – mentre le leggevo le ultime parole dell’articolo – alla scena cinematografica più romantica che ricordi.

L’immagine di Jacques Perrin (Salvatore) seduto nel cinema vuoto a rivedere tutti i baci censurati nei film della sua infanzia, per me è davvero indimenticabile e chiude perfettamente Nuovo Cinema Paradiso, capolavoro di Tornatore. Regalo di Alfredo (Philippe Noiret), amico, mentore, padre, insegnante, i baci più famosi della storia del cinema scorrono davanti agli occhi di Salvatore e di tutti noi, che improvvisamente siamo in quel cinema e ci sorprendiamo a ricordare tutti i nostri baci.

Quelli dati, quelli rubati, quelli promessi, quelli che non ci sono mai stati e che attendiamo ancora oggi, quelli che ci hanno sorpreso, quelli che sono durati qualche secondo appena e quelli invece che hanno saputo fermare il tempo. Solo baci e le lacrime di Salvatore, che poi sono anche le nostre. Solo emozione e la musica di Ennio Morricone. Per una volta, davvero, senza parole: vorrei che anche quegli studiosi americani guardassero in silenzio e capissero che cos’è un bacio.

http://www.youtube.com/watch?v=BW_-0H_u3RQ 

domenica 13 febbraio 2011

San Valentino: un film per ogni amore

Rose rosse, cioccolatini, cuori appesi nelle vetrine del centro: è come se il mondo - ogni anno - riconoscesse il proprio bisogno d'amore e - nell'avvicinarsi alla fatidica data - si scoprisse pieno di inguaribili romantici. Come se gli altri 364 giorni fossero solo un lungo preambolo a questo giorno che - ogni anno - mi sorprende sul divano di casa mia, a ridere con le amiche.

Per tutti gli innamorati (di un compagno/a o dell'amore) che desiderano un film "personalizzato", alcuni piccoli consigli che spero possano essere utili

- a chi coltiva un'indomito spirito romantico, e crede in qualcuno che troverà e saprà riconoscere al di là di barriere temporali e spaziali, Un amore tutto suoPossession o ancora La casa sul lago

- a chi frequenta matrimoni e ogni sorta di evento sociale nella speranza di incrociare il proprio principe azzurro, una selezione di film per l'occasione. Iniziando da Affari di cuore (consigliatissimo, Jack Nicholson e Maryl Streep in grandissima forma), continuando con la commedia inglese Quattro uomini e un funerale. A chi invece il matrimonio lo sogna da sempre, il pungente e ironico Matrimonio all'inglese e il piccolo capolavoro La sposa turca.

- agli uomini innamorati di uomini, o alle donne innamorate di donne, lo struggente Happy Together, il conosciutissimo Brockenback Mountain, il malinconico-patinato A single Man oppure il coraggioso Viola di mare. E ancora un piccolo gioiello inglese, sorretta da una sceneggiatura perfetta che nell'atto finale stupisce fino a commuovere: La moglie del soldato

- a quegli uomini che non possono fare a meno di amare donne impossibili e a tutte quelle donne normali che li attendono in silenzio, una delle storie d'amore più belle degli ultimi anni, Two lovers, profondo, sensibilissimo e assolutamente realistico

- all'eterno sogno del "numero 3", uno dei film più belli di Trouffat (Jules et Jim) con una magnetica Jeanne Moreau, oppure il più recente Vicky Cristina Barcelona, con la sensualissima coppia Penelope Cruz- Javier Barden, oltre al più banale (ma è sempre Woody, signori) Match Point.

- agli amori impossibili nella quotidianità, che però rimangono addosso tutta una vita, I ponti di Madison County, Il Principe delle Maree e (lo ammetto) il mio preferito, Come eravamo.

Qual'è il mio film di San Valentino? Io e Annie, perchè in fondo mi ritrovo in Diane Keaton, controcorrente, nevrotica, sempre alla ricerca di stessa. Che dire? Attendo il mio Woody!
Questa è solo una prima selezione .. per chi vuole altri consigli, la mia mail rimane sempre la stessa.

lunedì 7 febbraio 2011

sfiga o saturno contro?

L'altra sera mi sono sono sorpresa a spiegare ad un'amica dell'ariete, stanca di un biennio di separazioni e repentini capovolgimenti, il vero senso dell'avere "Saturno contro": questo pianeta, quando si trova in opposizione ad un determinato segno, lo destabilizza , privandolo di tutte quelle sicurezze e di quei legami concreti che - puntualmente - finiscono per diventare non parte della nostra vita, ma vera essenza. Saturno contro permette di ricominciare, di rompere - anche se spesso in modo doloroso - con situazioni che ci impediscono di cambiare e rinascere: dal mio punto di vista, dopo un faticoso passaggio di questo Pianeta nel mio segno, ammetto che i benefici, per quanto faticosamente raggiunti, sono solidi e profondi.

Film sull'argomento, l'omonimo Saturno contro di Ferzan Ozpetek, regista (più o meno) specializzato nei film corali che, con uno sguardo d'insieme (faticosamente) coglie le dinamiche emotive di un gruppo di amici che si trovano ad affrontare un lutto che destabilizza il loro mondo. Perchè la perdita di un compagno o di un amico è qualcosa che strazia l'anima e fa riemergere tutto ciò che non è mai stato detto, tutti quei momenti che non sono stati vissuti, tutte le cose che non sono ancora state "cose" ma solo idee. Unica soluzione, "staccarsi" fisicamente dal passato, lasciarlo fluire indietro e rimettersi in gioco, consapevoli che da certe ferite non si guarisce davvero mai. Solo si impara a convincerci, forse. Bella l'interpretazione di Ambra nel ruolo della cocainomane impasticcata di nozioni di astrologia e di sensualità latente, ma soprattutto quella dell'attrice feticcio di Ozpetek, Serra Yilmaz, che rappresenta - come nelle Fate ignoranti - la vera anima del gruppo.

Alla mia amica, e a tutti quelli che hanno Saturno contro, posso solo augurare buona visione e buona rinascita.

http://www.youtube.com/watch?v=N1Z1nSS0po4


mercoledì 2 febbraio 2011

le donne e il telefono - parole parole parole..

Sono giorni che attendo una telefonata che non arriva e passo le ore a fissare lo schermo del mio i-phone che, per quanto rivoluzionario, non può assecondare questo desiderio. Lo guarda, imbambolata, e mi domando perchè uno strumento così banale diventi nelle mani di noi donne prolungamento di amori, strumento ora di piacere e ora di tortura psicologica, oggetto della discordia e di paci sussurrate, rappresentazione di un atavico senso di possesso e di appartenenza reciproca.

Film che mette in scena questo sentimento di odio-amore per il telefono è "Donne sull'orlo di una crisi di nervi", capolavoro acerbo di uno dei miei registi preferiti, Pedro Almodovar, che aveva lavorato per anni in una compagnia telefonica e trasferisce in questo film dalle tinte forti e dai personaggi grotteschi il suo sentimento di odio verso questo oggetto. Storie di donne condizionate da segreterie telefoniche, da telefoni che squillano ed altri che tacciono, di telefoni rotti e riparati, di nevrosi che corrono lungo i fili.

Altro film sull'argomento, di taglio molto più emotivo, è "L'amore" di Roberto Rossellini con Anna Magnani: monologo tra una donna disperata e il suo uomo che la sta lasciando durante la telefonata.  Si passa dall'inizio magistrale "Pronto sei tu, pronto sei tu, pronto non sento niente, ti sento lontano", allo sforzo di essere razionale e di nascondere il dolore, al tentato suicidio. Solo la voce e lo sguardo di lei, solo la certezza che, a distanza di anni, quel rapporto con il telefono (o i-phone si voglia chiamare) sia rimasto del tutto invariato. Cambiano i tempi, i mezzi, ma non cambiamo noi.

E voi uomini, un personaggio cinematografico maschile che parla d'amore al telefono?

martedì 1 febbraio 2011

l'amore e i giornalisti nella vita reale

L'ultima mia cotta colossale risale a più di un anno fa,  pensavo ieri sera aggirandomi tra le due stanze del mio micro appartamento di ringhiera. Oggetto della mia attenzione, un giornalista. Massima espressione di quel "Quarto Potere"  raccontato ed interpretato da Orson Welles; affascinante Robert Redford ("Tutti gli uomini del presidente") impegnato in un articolo che aprirà la procedura di impeachment nei confronti di Nixon e poi condannato a voler "dare la notizia"  nel successivo (e più romantico) "Qualcosa di personale"; ruvido come Russell Crowe in State of Play; incapace di arrendersi all'evidenza dei fatti e al fallimento di un'inchiesta come Paul Avery nel noir "Zodiac"

Giornalisti: categoria celebrata dal cinema, anche se spesso ridotta a sterotipi: non ho mai capito perchè dovessero sempre essere fascinosi, idealisti, dediti totalmente a quella che spesso era una vera e propria "missione" e soprattutto anaffettivi. Forse il giornalismo crea una sorta di "dipendenza"dalla notizia, che assume il ruolo e valore di una compagna in carne d'ossa? Non lo so.. di certo i giornalisti della vita vera sono molto diversi.. non in tutto però, purtroppo.

E voi, qual'è il vostro personaggio/giornalista preferito?