mercoledì 26 gennaio 2011

Silenzio. Figli di un dio minore

Questa mattina mi sono svegliata con una strana sensazione sulla pelle. Il bisogno di silenzio, di sospendere le parole e i rumori, di galleggiare a mezz'aria. Sarà, come dicevamo ieri con un amico, che abbiamo sempre più bisogno di riempire i vuoti tra le persone, di farlo con parole a volte del tutto inutili, e che a volte si vorrebbe solo sentire quello che c'è oltre.

Film meraviglioso su questo tema è Figli di un Dio minore (Randa Haines, 1986), la storia di un insegnante - James Leeds ( William Hurt)- che si innamora di Sarah, donna delle pulizie sordomuta (Marlee Matlin, Oscar quell'anno per la sua interpretazione) impiegata nello stesso istituto dove lui insegna. Tra i due nasce una storia d'amore che rivela le fragilità di entrambi, la difficoltà di comunicare e di essere se stessi, rendendoli insieme più forti e consapevoli. Film dove sono i silenzi - sopratutto quelli di Sarah - a parlare, è anche la storia di una donna modernissima che nasconde dietro ad una maschera di fierezza ed aggressività la paura di essere ferita, finendo per costruire un muro che la difende da quel mondo con il quale ha semplicemente smesso di comunicare. Scene bellissime quelle girate in piscina, il luogo nel quale entrambi si rifugiano perchè privo di rumori: solo luce e silenzio e acqua, vero e proprio fil rouge del film. Quello di cui avrei bisogno oggi.

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