lunedì 24 gennaio 2011

Cous cous e le donne

Metti una sera a cena quattro donne, un uomo e un gatto: scena che si ripete quotidianamente a casa mia. Le donne se ne stanno lì, una di fronte all'altra, con i volti arrossati e sorridono, bevono, fumano e parlano, una sopra l'altra, una più forte dell'altra. Parlano con gli occhi lucidi per le risate mescolate al vino. Parlano e sanno di mandarini sbucciati, di detersivo per i piatti e di cioccolato al rum. Parlano e prima ancora di finire un discorso, ne hanno già inizato un altro.

L'uomo sta seduto e le guarda, creature sospese tra cellulari, fornelli e acquai. Le guarda come se le vedesse per la prima volta e si sorprende delle loro piccole nevrosi, di quel cinismo apparente che finisce inevitabilmente per cedere a romanticherie da ragazzine. Le guarda e mangia, senza dire nulla. Solo ogni tanto scatta loro una foto, come per meglio capirle, come per fermare il loro divenire continuo. Le guarda e si stanca per loro e di loro.

Ecco, una scena simile la ricordo nel piccolo gioiello del 2008, Cous Cous (Abdel Kechiche): la storia di un uomo di 60 anni, Beji, tunisino immigrato in Francia, che scopre di aver perso il posto di lavoro. Beji è un uomo stanco, silenzioso, apparentemente privo di sogni, la cui vita è essenzialmente scandita dalle donne delle sue due famiglie. Donne ingombranti, troppo rumorose, a volte rivali tra loro, inconciliabili per caratteri e per destini personali. Donne che a volte non ascoltano i propri uomini, che li guardano con aria di sufficienza e li stordiscono di troppe parole. Eppure, quando Beji decide di aprire un ristorante di cous cous, sono le sue donne ad aiutarlo, a dargli appoggio e coraggio, a risolvere situazioni improbabili. Perchè le donne, nel film di Kechiche, non creano problemi, ma li risolvono con creatività, superando ogni genere di barriera culturale ed affettiva in nome dell'amore e di un sogno che diventa quello di tutti e che - forse - si può davvero realizzare.

E credo che questo valga anche nella vita vera.. spero sempre in un uomo in grado di comprenderlo.

http://www.youtube.com/watch?v=G8YgFGaiiDU

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